Le vie cave etrusche sono da
millenni parte integrante di un territorio caratterizzato principalmente
dall’attività vulcanica che ha disegnato la morfologia di tutto l’alto
Lazio. Rappresentano in maniera emblematica un carattere originale e
insieme ai pianori tufacei scavati dalle forre e le tante necropoli
rupestri sono l’essenza dell’Etruria meridionale.
Gli spazi infiniti della Maremma lasciano il posto a luoghi discreti e silenziosi. Le storie millenarie dei popoli, dal neolitico agli Etruschi al Rinascimento, si sono confuse in questo lembo di terra creando un ambiente ricco di fascino. Castro,
l’antica capitale dell’omonimo Ducato, è stata per lungo tempo uno
stato indipendente all’interno dello Stato della Chiesa e città ideale
nel Rinascimento. Molto, troppo, importante a livello strategico per la famiglia Farnese durante tutto il '500, Castro fu fortificata dai Sangallo in posizione di confine, batteva moneta propria e minacciava l'egemonia di Vincenzo Barberini, Papa Urbano VII. Fu perciò distrutta nel 1649 dalla furia delle truppe pontificie (si disse che fecero radere al suolo la città dai Castrensi),
di questa capitale si è perduta la memoria, la forza della natura ne ha quasi
cancellato le tracce: restano solo le rovine, che dormono silenziose sotto farnie, roverelle e filliree, ove si aggirano volpi e tassi che occupano
quelle che un tempo furono le cantine dei palazzi nobiliari rinascimentali. Ad imperitura memoria, su un masso, la targa "HIC FUI CASTRUM".
Località di partenza e arrivo Ischia di Castro
Difficoltà T, da evitare in caso di piogge o forte vento
Dislivello +100 metri
Tempo di percorrenza 3-4 ore
Periodo consigliato: tutto l’anno
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